Cessione dell’Unicoop Tirreno. In vista licenziamenti e cassa integrazione.

coop

Le indiscrezioni trapelate nello scorso ottobre si sono concretizzate: l’Unicoop Tirreno lascia la Campania, a causa delle forti perdite di bilancio. La prima manovra, per ora, sarà la cessione del 49% delle azioni alla Catone Group, per 15 milioni di euro che la cooperativa verserà direttamente al gruppo Catone.

Organici, mezzi e merci saranno ceduti alla Catone Group, che nei giorni scorsi ha presentato il piano Industriale. Un documento, di due pagine, in cui è scritto il destino di quasi mille lavoratori della Coop, in tutto il territorio Campano.

In particolare, nel documento si evince che ci saranno degli esuberi. Per il personale eccedente sarà garantita la cassa integrazione, per poi essere ricollocati nei tre supermercati della Catone… supermercati ancora da realizzare!

Nel documento, inoltre, si prevedono deroghe su più fronti al Contratto collettivo nazionale di lavoro: più flessibilità per quel che riguarda gli orari di lavoro, e le mansioni, e scatti di anzianità congelata per tre anni.

Duri i commenti dei lavoratori, e, mentre le sigle sindacali spingono verso questa soluzione, i dipendenti non ci stanno, e annunciano di voler proseguire la lotta autonomamente: è stato già sottoscritto, dalla gran parte dei lavoratori Coop della Campania, un documento in cui dichiarano di non volere i privati nella gestione della cooperativa.

Più in particolare, i lavoratori chiedono la riapertura del tavolo di trattative per far subentrare la Coop Emilia in luogo della Coop Tirreno, evitando così la cessione alla Catone Group.

Giovedì 31 gennaio, i lavoratori Coop hanno organizzato un presidio a Piazza Municipio, in occasione dell’incontro con il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e con Enrico Panini, assessore al lavoro, per sollecitarli sulla questione.

Durante l’incontro parliamo con Fabrizio, dell’USB dello stabilimento Coop di Quarto. Ci dice di essere contrario, come la gran parte dei lavoratori coop, a questa manovra “che li dia a noi lavoratori i 15 milioni di euro destinati a Catone, affinchè noi lavoratori possiamo portare avanti la produzione. Siamo perfettamente in grado di farlo, come abbiamo dimostrato negli ultimi due anni, in cui il bilancio, per lo stabilimento di Quarto, è stato chiuso in attivo.” E denuncia, inoltre, lo spreco di denaro da parte della Cooperativa, negli ultimi anni “Fino al 2012 la Coop di Quarto ha pagato lo smaltimento dei rifiuti a due enti diversi. Il fitto che l’ipermercato paga è il doppio del valore di mercato!”

Se la gestione è analoga anche per gli altri stabilimenti della Campania, capiamo bene perché i conti della Coop Tirreno non quadrano.

Attendiamo la fine del colloquio tra i lavoratori Coop,  il sindaco e l’assessore Panini. L’incontro ha avuto esito positivo: l’assessore al lavoro si dichiara contrario a tale cessione, e dice di impegnarsi personalmente per riaprire le trattative per il sub ingresso della Coop Emilia, il luogo della Coop Tirreno.

Per ora il rischio della cessione è ancora alto, ma vedremo quali saranno gli esiti nelle prossime, cruciali, settimane.

 

SOLIDALI CON I LAVORATORI COOP!

Questa voce è stata pubblicata in Capitale/Lavoro e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.