Il valore dell’art.138

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Le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio, manifestano, anche per coloro che non siano venuti a conoscenza del disegno di legge costituzionale n.1359 per l’ istituzione di un Comitato parlamentare per le Riforme costituzionali ed elettorali, l’ intenzione di modificare la seconda parte della Costituzione. Tale Comitato, costituito da 20 senatori e 20 deputati, scelti all’ interno della Commissione Affari Costituzionali, coadiuvato da 35 saggi e 7 esperti, dovrà redigere il testo definitivo e trasmetterlo alle Camere, che dovranno solo votarlo. Ciò avverrà in completa deroga all’ art.138 della Costituzione per cui, come si legge, la revisione è adottata da ciascuna Camera con due deliberazioni successive ad intervallo non minore di tre mesi ed approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Nel caso in cui non fosse raggiunta la maggioranza assoluta, bensì la maggioranza relativa, è previsto un referendum confermativo.

E’ evidente, pertanto, come tale disegno di legge permetta un autentico colpo di Stato da parte dell’ attuale governo ”delle larghe intese” che, con un semplice accordo tra Pd, Pdl, LegaNord e SceltaCivica con Monti potrà modificare arbitrariamente la Costituzione senza rispettare le minoranze parlamentari né seguendo un procedimento di revisione costituzionale tipico, anzi, tout court atipico attraverso il ricorso ad un Comitato formato da membri di entrambi i partiti.

In secondo luogo, il suddetto disegno di legge costituzionale n.1359, recita grottescamente che la revisione costituzionale riguarderà la seconda parte della Costituzione e afferirà alla forma di Stato, la forma di Governo, e il bicameralismo. Dunque, si intende modificare la stessa forma di Stato ? Ci pare necessario opporci prontamente a questo tentativo di trasformazione di un potere costituito in potere costituente, non già perché ci riteniamo conservatori né perché feticisticamente legati alla Costituzione, bensì perché tale tentativo avviene nelle ”segrete stanze” prendendo per il culo un intero popolo.

La prima parte della Costituzione, quella che contiene i principi su cui si fonda la nostra Repubblica, le libertà e i diritti popolari, pur sempre frutto di un compromesso tra differenti culture politiche (liberale, cattolica, socialcomunista) sulla base comunemente condivisa dell’ antifascismo, è ormai tristemente letteratura d’ altri tempi.

Le recenti dichiarazioni della banca d’ affari statunitense Jp Morgan, non lasciano adito a dubbi: ”[…]I sistemi politici del Sud sono nati in seguito alle dittature e sono rimasti segnati da quella esperienza. Tendono a mostrare una forte influenza socialista, che riflette la forza politica che i partiti di sinistra hanno guadagnato dopo la sconfitta del fascismo.I sistemi politici nell’Europa meridionale hanno di solito le seguenti caratteristiche: leadership debole, stati centrali deboli rispetto alle regioni, la tutela costituzionale dei lavoratori (…) il diritto di protestare se i cambiamenti sono sgraditi. (…) Vi è una crescente consapevolezza della portata di questo problema, sia nel centro che nella periferia dell’Europa[…]”. E’ evidente che il Capitale mondiale e le istituzioni finanziarie, che intendono acquistare attività produttive a capitale nazionale a prezzi stracciati dei paesi in difficoltà, siano favorevoli ad una modifica della Costituzione, giacchè, il tramonto del potere del Parlamento e il rafforzamento del governo, non potrà che rafforzare ulteriormente l’ adozione di ulteriori tagli alla spesa pubblica e la subordinazione del concetto di rappresentanza politica a quello di governabilità.

Nella parte che si intende ”revisionare” è incluso l’ art.42 che vincola la tutela della proprietà privata che può essere espropriata a fini di utilità pubblica. Dopo aver calpestato di fatto la prima parte della Costituzione, il governo si appresta a modificare di diritto la seconda, affinché abbiano tutte le possibilità di creare una massa di servi, di persone senza diritti e libertà, proni al gigante Capitale.

Sposa la nostra causa, riappropriamoci dei nostri dritti perché solo la lotta paga.

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