NON POSSIAMO ESSERE LIBERI SENZA DI LORO!
2-10 marzo 2013 VII settimana internazionale di solidarietà con il popolo basco
MARTEDI 5 MARZO – ORE 17
AULA MATTEO RIPA – PALAZZO GIUSSO (UNI. ORIENTALE – largo san giovanni magg. pignatelli)
intervengono
EPPK – collettivo prigionieri politici baschi
– tortura e detenzione straordinaria nel cuore dell’Europa
ASKAPENA – organizzazione internazionalista basca(askapena.org)
– la risoluzione politica del conflitto
– movimento e organizzazione
MARCO SANTOPADRE – contropiano
– il caso Lander
– la nascita di Sortu
Durante l’iniziativa saranno proiettate due delle storie di cui si compone il documentario
“Barrura begiratzeko leihoak / Finestre all’interno”
(di Josu Martinez, Txaber Larreategi, Mireia Gabilondo, Enara Goikoetxea, Eneko Olasagasti, 2012)
frutto del lavoro di 5 diversi registi che hanno raccontato, con testimonianze, parole ed immagini, 5 storie diverse di prigionier* politic* basch*, rappresentative da un lato della faccia che assume la repressione in un paese del mondo “civile” e, dall’altro, della tenacia e della forza, della volontà di resistere un minuto in più del nemico, propri del movimento dell’izquierda abertzale.
– evento facebook

Negli ultimi anni la lotta in Euskal Herria per l’autodeterminazione è entrata in una nuova fase. Una fase che nasce da un ampio e articolato dibattito che investe gran parte del popolo basco, i movimenti e le organizzazioni indipendentiste di sinistra, che si nutre del sostegno di un’ampia base sociale e che punta ad una risoluzione politica del conflitto. Se alcuni obiettivi importanti sono stati fino ad ora raggiunti, come la nascita di un nuovo soggetto politico, dopo anni di illegalizzazione (è di pochi giorni fa ilcongresso di Sortu), altri ostacoli restano ancora da superare. Gli stati spagnolo e francese continuano infatti a rifiutare qualsiasi tipo di dialogo e inaspriscono le misure repressive e gli arresti.
Uno dei nodi fondamentali è rappresentato dalla situazione dei prigionieri e dei rifugiati politici: centinaia di persone che a causa del conflitto sono incarcerate, sottoposte a tortura e a misure di detenzione straordinarie, disperse in penitenziari a centinaia di chilometri dalle loro famiglie, tenute in isolamento nonostante problemi fisici e le malattie. Trattamenti che violano i più elementari diritti umani, talmente eclatanti da essere denunciati più volte nei resoconti dell’ONU, Amnesty International e Human Rights Watch.
La liberazione di queste persone è considerata un aspetto imprescindibile da tutta la società basca, come dimostrato dalle più di centomila persone che a gennaio, come tutti gli anni, hanno manifestato a Bilbao chiedendo libertà e amnistia per i detenuti politici. La lotta degli indipendentisti, come sottolinea Askapena nell’appello per lanciare la settimana di solidarietà con il popolo basco:
“deve tenere in considerazione queste persone, perché abbiamo bisogno che camminino libere per le strade dei Paesi Baschi, non solo per una questione di semplice giustizia e perché la maggioranza di questo popolo lo esige, ma anche perché sono imprescindibili per andare avanti insieme, gomito a gomito, nella costruzione dei Paesi Baschi liberi e socialisti”.
Siamo convinti che sia necessario mobilitarsi su questi temi anche qui in Italia. A gennaio in diverse città, fra cui Napoli, ci sono state manifestazioni e presidi contro l’estradizione di Lander Fernandez(uncasobascoaroma.noblogs.org), un rifugiato politico basco che vive nel nostro paese da anni.
È per questi motivi che quest’anno, in occasione della VII settimana di solidarietà con Euskal Herria, come EHL Napoli – Euskal Herriaren Lagunak ospiteremo EPPK (Collettivo dei prigionieri e delle prigioniere politiche basche), Askapena (organizzazione internazionalista basca) e Marco Santopadre (giornalista di Contropiano)per discutere insieme del problema dei prigionieri e della sua centralità per la risoluzione politica del conflitto tra il popolo basco e gli Stati spagnolo e francese.
Inoltre, avremo modo di confrontarci e fare il punto sulla nuova fase politica in Euskal Herria, alla luce anche dello scenario post-elettorale italiano, provando a rispondere alle domande, che tipo di organizzazione per la sinistra? Che rapporto con i movimenti?
Discuteremo di tutto questo direttamente con le organizzazioni e i collettivi baschi, cercando, prima di tutto, di rompere il muro del silenzio e denunciando che in Europa, nel cuore dell’Europa, si tortura e si violano quotidianamente i più elementari diritti umani.
Libertà e autodeterminazione per Euskal Herria!
Lander Libero!
EHL Napoli – Amici e Amiche del Paese Basco (ehl.napoli@gmail.com)
—
appello di Askapena
Non possiamo essere liber@ senza di loro.
Libertá per i prigionier@ e rifugiat@ politic@ dei Paesi Baschi.
Askapena, Organizzazione Internazionalista Basca, lancia un appello per partecipare alla VII Settimana Internazionalista di Solidarietá con i Paesi Baschi, 2-10 marzo 2013.
La nuova fase nella quale si sviluppa il nostro processo di liberazione é caratterizzata dal mantenimento di misure repressive da parte degli Stati spagnolo e francese, ostacolando, in questo modo, una risoluzione politica del conflitto.
In questo senso, per proseguire nella nostra lotta, risulta fondamentale ed urgente affrontare la situazione dei prigionier@ e dei rifugiat@ politic@ basch@: sono centinaia di persone che, a causa del conflitto, sono state private della loro libertá o obbligate ad abbandonare la loro terra; per questo motivo, non si puó pensare ad una risoluzione di tale conflitto senza tenerle in considerazione.
La societá basca, con manifestazioni di massa, come quella del gennaio 2013, in cui parteciparono piú di 100.000 persone, reclama la fine di una politica di sterminio basada su misure straordinarie, come la dispersione dei prigionieri e delle prigioniere lontano dalle loro case, la detenzione di attivist@ politic@, il mantenere detenute persone malate e l’applicazione (nascosta) dell’ergastolo.
La sua abolizione sará un primo passo verso una risoluzione che deve comprendere, necessariamente, la liberazione ed il ritorno a casa dei prigionier@ e rifugiat@.
Queste persone sono state, sono e continueranno ad essere protagoniste del lungo processo di costruzione nazionale e sociale che i Paesi Baschi iniziarono decine di anni fa. Una lotta che continua in un contesto non soltanto segnato da un immobilismo repressivo degli Stati, ma anche da una crisi e da un’offensiva del capitale che condanna alla miseria un numero sempre piú alto di popoli e persone nei Paesi Baschi e in altre parti del mondo.
Una lotta, quindi, che deve tenere in considerazione queste persone, perché abbiamo bisogno che camminino libere per le strade dei Paesi Baschi, non solo per una questione di semplice giustizia e perché la maggiornaza di questo popolo lo esige, ma anche perché sono imprescindibili per andare avanti insieme, gomito a gomito, nella costruzione dei Paesi Baschi liberi e socialisti.
É precisamente in questa lotta dove la rete di solidarietá con i Paesi Baschi, Gli amici e le amiche dei Paesi Baschi, anno dopo anno, inscrivono il loro lavoro politico. Una rete di solidarietá che, da delle autentiche coordinate internazionaliste, assume come propria la lotta di liberazione nazionale e sociale del nostro popolo.
Per questo, questa VII Settimana Internazionalista di Solidarietá con i Paesi Baschi, sará una settimana nella quale, ancora una volta, dall’America Latina e da altri popoli europei, compagni e compagne dei settori popolari, manifesteranno la loro chiara volontá politica internazionalista di unirsi al sentire popolare del nostro popolo, rivendicando la necessitá di una soluzione per i prigionier@ e rifugiat@ politic@ basc@, che includa l’abolizione delle misure straordinarie e nello stesso tempo la loro liberazione ed il loro ritorno nei Paesi Baschi.
Perché quí nei Paesi Baschi, come in altri popoli solidali, sappiamo che non possiamo essere liberi senza di loro.