Il 12 e il 13 novembre il Ministro del Lavoro Elsa Fornero sarà a Napoli, insieme al Ministro del Lavoro tedesco, Ursula Von der Leyen, per presentare un progetto tra Italia e Germania sull’apprendistato, nonché per sottoscrivere un accordo con l’assessore al lavoro della regione Severino Nappi, finalizzato allo stanziamento di 50 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga in Campania.
Proprio l’apprendistato e gli ammortizzatori sociali sono stati oggetto della “Riforma” del mercato del lavoro, datata giugno 2012, voluto dalla Fornero, tutto orientato alla soppressione dei diritti della classe lavoratrice e ad un taglio delle politiche sociali.
Il contratto di apprendistato regola un rapporto di lavoro nel quale l’azienda si impegna ad addestrare l’apprendista, attraverso fasi di insegnamento pratico e tecnico-professionale, ma dall’esperienza pratica (visto l’abnorme utilizzo di questa tipologia contrattuale, e il fallimento sotto il profilo dell’insegnamento) capiamo che null’altro è che uno strumento volto a garantire alle aziende forza-lavoro precaria e sotto-pagata. Ebbene, la riforma ha ampliato la possibilità per gli imprenditori di fare ricorso al contratto di apprendistato, mediante l’innalzamento del rapporto tra apprendisti e lavoratori assunti a tempo indeterminato da 1/1 a 3/2.
Ma veniamo agli ammortizzatori sociali. La riforma ha introdotto una nuova forma di “sostegno” per i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro: l’ASPI (assicurazione sociale per l’impiego), in sostituzione dell’indennità di mobilità. il nuovo sistema comporta una drastica riduzione della protezione sia per quanto riguarda l’importo che la durata, oltre ad eliminare tutti quei benefici riconosciuti in caso di licenziamento (come sgravi fiscali per le aziende che assumono lavoratori iscritti delle liste di mobilità) che avranno quindi l’effetto di isolare i lavoratori disoccupati, sganciati dal mercato del lavoro in genere.
Se a ciò aggiungiamo la modifica dell’articolo 18, che nei fatti rende, nella sua nuova formulazione, più agevole per gli imprenditori licenziare in maniera illegittima, nonché l’attacco alle pensioni, capiamo che la direzione verso cui stiamo procedendo è quella di un attacco sferrato ai diritti della classe lavoratrice attuale e futura, l’ aumento della ricattabilità sul posto di lavoro e un “isolamento” dei disoccupati.
Tutto ciò in nome della tanto decantata produttività, che significa arricchimento dei pochi e continuo impoverimento e sfruttamento dei lavoratori, disoccupati e studenti.
Sono anni che ci chiedono sacrifici, ci chiedono di pagare una crisi causata dal grande capitale, o meglio dalla sovrapproduzione di capitale: intanto i profitti della finanza e della grande industria crescono, e aumenta la soglia di povertà delle masse.
Gli ospiti che saranno a Napoli il 12 e 13 novembre sono l’espressione delle politiche di austerity e degli interessi del grande capitale, che da troppo tempo ormai sta provando a tagliarci ogni speranza di futuro, ed è per questo che la loro presenza nella nostra città non può passare sotto silenzio.
Noi saremo lì a manifestare il nostro dissenso contro le loro politiche fatte di manovre “lacrime e sangue” e a rivendicare i nostri diritti in quanto studenti e futura classe lavoratrice!
COLLETTIVO GIURISPRUDENZA INDIPENDENTE