Napoli, 14 novembre. Dopo la contestazione del Ministro del Lavoro Elsa Fornero, un’altra giornata di mobilitazione ha caratterizzato la nostra città: questa volta, però, inserita in una mobilitazione più ampia, continentale, proclamata dalla confederazione europea dei sindacati (CES), contro le politiche di austerity marcate BCE-FMI.
Al contrario del resto d’Europa però, in Italia il sindacato maggiormente rappresentativo, la CGIL, ha indetto uno sciopero solo per alcuni comparti, e solo per 4 ore, rendendo praticamente impossibile per la classe lavoratrice anche raggiungere i luoghi di concentramento per i cortei.
Per queste ragioni, sul palco della CGIL sono intervenuti alcuni collettivi, contestando il sindacato e la farsa del misero sciopero indetto (interventi che tra l’altro sono stati accolti positivamente dai lavoratori li presenti!).
Il corteo, che ha avuto inizio a piazza del Gesù, ha sfilato per le vie del centro, passando per via De Pretis e via Marina. Durante il passaggio del corteo ci sono state delle azioni simboliche contro alcune delle sedi che riflettono precarietà e sfruttamento nel mercato del lavoro: l’agenzia interinale Adecco, e l’Ispettorato del Lavoro.
Giunti a piazza Garibaldi, sono stati bloccati i binari della stazione per circa 30 minuti.
Infine, ricostituito il corteo, c’è stata un ultima azione fuori al “Fiat center”: lancio di uova ed esposizione di uno striscione che recitava “Basta farse, lotta di classe”.
Ed è proprio con riferimento a quest’ultima azione che vogliamo sottolineare la grande mobilitazione che c’è stata oggi a Pomigliano: 7.000 persone, tra studenti e lavoratori, hanno sfilato per la città accanto agli operai dello stabilimento, che quotidianamente sono esposti ai ricatti padronali (in ultimo la pretesa , da parte dell’ad Marchionne, di licenziare 19 operai per reintegrare i 19 iscritti a Fiom, dopo la sentenza di condanna della Corte d’Appello di Roma).
Come a Napoli, anche le altre città italiane sono state luogo di forti mobilitazioni: Pisa, Torino, Milano, ma soprattutto la capitale. Proprio a Roma, infatti, ci sono stati duri scontri con la Polizia e più di 100 fermi: la repressione che il nostro stato esercita sul popolo non ha limiti!
Ciò che ci insegnano giornate di mobilitazione come quella di oggi, è che la strada giusta per provare a cambiare qualcosa, per provare a riprenderci ciò che quotidianamente la classe padronale ci sta togliendo, è l’unione nella lotta tra studenti e lavoratori.
Eravamo più di 10.000 persone a Napoli, tra studenti, operai, lavoratori, disoccupati…
UNITI SI VINCE! Solo la lotta paga!