L’ipercoop di Quarto sta per essere ceduto a privati, insieme all’Ipercoop Afragora-Acerra.
Il trasferimento dovrebbe essere concretizzato con una società mista, controllata al 51% da Unicoop e al 49% dall’impresa che entrerà in possesso di addetti, merci e logistica. In capo alla Unicoop resterà per il momento il marchio, l’attività commerciale sarà affidata all’acquirente.
L’operazione sarà, con molta probabilità, esteso a tutti gli altri punti vendita presenti in campania: Ipercoop di Avellino, e i supermercati di Napoli-Arenaccia e di S.M. Capua Vetere.
Tali operazioni mettono a rischio il futuro dei lavoratori diretti dei vari punti vendita, che temono un peggioramento delle proprie condizioni contrattuali, visto che non è garantita dalla legislazione, nelle ipotesi di cessioni, la continuità del rapporto di lavoro alle stesse condizioni contrattuali preesistenti. Stipendi più bassi, riduzione delle ore di lavoro, prosecuzione del rapporto di lavoro in forma precaria sono i rischi concreti cui andranno in contro i lavoratori nei prossimi mesi.
Se a ciò aggiungiamo la probabilità che l’Unicoop Tirreno lasci la Campania, notizia che circola da qualche giorno, il rischio è la perdita stessa del posto di lavoro, per i lavoratori diretti, più di mille in Campania, oltre ai lavoratori dell’indotto.
Queste sono le ragioni per cui sabato 24 novembre a Quarto, nel punto vendita Ipercoop, le rappresentanze sindacali insieme alla cittadinanza, hanno indetto una prima giornata di sciopero, denunciando il rischio occupazionale per circa 650 lavoratori diretti, oltre a quelli dell’indotto, nel solo paese di Quarto.
Ciò che accade è l’emblema di quello che stiamo vivendo sul piano nazionale: i privati, attraverso acquisti e cessioni, continuano ad arricchirsi, a scapito dei lavoratori, che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro.
Per questo è importante essere vicini ai lavoratori ipercoop, sostenere la loro lotta: significa rimettere al centro il diritto al lavoro, un lavoro dignitoso per tutti!