Brau in agitazione!

brau in agitazione

 

Dal 7 gennaio 2013 è entrato in vigore il nuovo orario della Brau, la Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica:lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00-14.00; martedì e giovedì dalle 9.00-16.45. La ragione ufficiale di questo provvedimento è la miseria, la carenza di personale, la conclamata penuria di risorse finanziarie di cui soffre l’università italiana, il nostro ateneo e dunque la Brau, che ne dipende; una miseria che certo non è una calamità naturale, ma una precisa condanna inflitta al diritto allo studio da vent’anni di politiche che hanno ridotto scuola e università pubblica in macerie.

Il nuovo orario è ancora più assurdo e inaccettabile di quello vigente fino a dicembre 2012 (lunedì-giovedi 9.00-16.45; venerdì 9.00-14.00), che già impediva agli studenti, ai dottorandi e ai docenti di poter usufruire in modo adeguato di quella che, fino al trasloco del 2008, era stata la biblioteca della facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II.

Dal 7 gennaio 2013 molti di noi lettori della Brau si sono riuniti in un’assemblea permanente, e il 14 gennaio questa assemblea, che ha scelto di chiamarsi Brau in Agitazione, ha deciso di rifiutare il nuovo orario, cioè di restare ogni giorno in Brau oltre l’orario di chiusura, fino alle 19.00, a studiare.
La violazione dell’orario ufficiale ci è apparsa l’unica scelta possibile per porre l’emergenza ed esercitare, con efficacia, una pressione quotidiana sulle istituzioni competenti (Rettorato e Direzione amministrativa) perché il problema della Brau sia riconosciuto come ostacolo tra i più gravi tra quelli che limitano il diritto allo studio e alla ricerca a Napoli e in particolare nel nostro ateneo.

Bando a ogni equivoco: l’assemblea permanente non rivendica semplicemente il prolungamento dell’orario di apertura fino alle 19.00 di una Brau ridotta a mera aula studio (cosa per la quale, come abbiamo dimostrato in questi giorni, sono sufficienti i lettori e una singola guardia giurata); pretende al contrario che la Brau risponda alla sua vocazione di grande biblioteca di studio e di ricerca, unica a Napoli; di fronte al blocco delle nuove assunzioni imposto dalle leggi recenti, l’assemblea rivendica l’integrazione di personale qualificato, che sappia catalogare, orientare il lettore e promuovere l’utilizzo delle risorse digitali per la ricerca di cui pure il nostro ateneo dispone; di fronte alla condanna alla miseria pubblica rivendica i fondi per l’aggiornamento del catalogo e il rinnovo degli abbonamenti alle riviste cartacee e digitali.

La Brau avrebbe le carte per essere la migliore biblioteca di Napoli, per il suo patrimonio di 300.000 volumi, ma soprattutto per il fatto di essere una biblioteca a scaffale aperto, in cui cioè la consultazione del libro, essendo libera, può offrire l’occasione ai lettori di ricordare che un libro non è mai isolato, ma sempre inserito in una costellazione di altri libri, e agli studenti in formazione di aprirsi ad approfondimenti non previsti dai programmi d’esame istituzionali.

Esigiamo che il Rettorato e la Direzione amministrativa dell’Ateneo trovino il modo di far fronte a questa emergenza. L’assemblea permanente Brau in Agitazione farà in modo che di emergenza si dovrà parlare, ogni giorno: non ci basta ottenere dal Rettorato le condizioni per il ripristino dell’orario di dicembre, come pure è stato fatto dopo appena una settimana di mobilitazione, anche se in via soltanto provvisoria.

Chiediamo molto di più, ovvero il minimo indispensabile:

1) L’apertura di tutte le sezioni della Brau dal lunedì al venerdì fino alle 19.00;
2) L’integrazione di personale qualificato per la catalogazione e il riordino dei volumi;
3) L’erogazione dei fondi necessari per l’aggiornamento del patrimonio librario e il rinnovo degli abbonamenti ai periodici e alle risorse digitali.

Napoli, 4 febbraio 2013
Assemblea permanente Brau in Agitazione

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